MATTHIAS E IRINA (2004-2011)

Una delle parti meno chiare della vicenda - per ovvi e giusti motivi di privacy  (benché questa, ora, sia passata in secondo piano rispetto alla ricerca delle gemelline) è il rapporto instauratosi tra Matthias e Irina, specie nell'ultimo periodo e dopo recente separazione (e, soprattutto le ragioni della separazione) . Aspetto, non secondario, visto che è l'antefatto e la 'causa scatenante' della reazione di Matthias.

Certo è che il desiderio di divorzio di Irina (causa 'non comunicazione' - vedi intervista rilasciata a 'Chi l'ha Visto?'), da un lato, e l'insofferenza e lo scontento di Matthias di fronte al mancato affidamento congiunto (più la richiesta definitiva di divorzio) hanno giocato il loro ruolo in questo 'tiro alla fune' in due direzioni nettamente diverse, potendo scatenare in Matthias un corto circuito.

Vediamone i lati e le tappe, peraltro già resi pubblici dalla stessa Sig.ra Irina o suoi parenti.

Il giorno del matrimonio

2004 - Irina Lucidi e Matthias Kaspar Schepp si sposano in luglio. Ad ottobre nascono Alessia e Livia. In questo periodo Matthias lavora a Bologna. Entrambi presso la Philp Morris (Usa), Matthias come ingegnere e Irina come avvocato. Negli anni successivi i due fanno una vacanza sul Mar Rosso (periodo 2004-2010 in costruzione).

2007-8 - primi segni di crisi.

2009 - Matthias segue una terapia di sostegno (non psichiatrica).

2010 - a fine agosto ha luogo la separazione: non volendo lasciare la casa dove hanno vissuto per anni insieme, Irina decide di affittare un altro appartamento non distante da quello di Matthias e, fino a quel momento della coppia.

Con la separazione il giudice stabilisce che le bimbe siano affidate alla mamma, che il padre possa tenerle con sé un weekend su due e un giorno alla settimana (di solito il martedì).

Il rapporto tra Irina e Matthias non si interrompe con la separazione: 'ragionevolmente' e per il bene delle bimbe, i due cercano di mantenersi in buon rapporto e in dialogo, benchè perlopiù tramite e-mails (posta elettronica). E' attraverso questo mezzo che Irina e Matthias si ritrovano, a distanza di circa 6 mesi, ad affrontare il delicato tema del divorzio.

Non sono stati resi noti nel dettaglio i motivi di questa separazione (il che è tanto privato quanto anche utile - sarebbe - per comprendere bene il rapporto tra Matthias e Irina e il carattere di Matthias) benché - pare - in un episodio (non chiaramente collocato temporalmente) di contrasto di coppia Matthias causi la caduta dall'auto (in corsa?) alla moglie con qualche spiacevole conseguenza fisica dalla quale Irina  deve riprendersi.

In questi mesi finali del 2010 Matthias, che non è mai riuscito ad accettare la separazione, ha sofferto molto anche per non aver ottenuto l’affidamento congiunto delle bambine. Sofferenza che lo porta in breve tempo a mal tollerare la situazione e a rifiutarla.

Da agosto a dicembre, durante i primi mesi della separazione, Matthias vede, comunque, spesso le due gemelline: a dicembre, proprio durante le feste di Natale, Alessia e Livia sono partono in vacanza con il padre per tre settimane ai Caraibi e non è facile per Irina non vederle per 21 giorni, sapendole inoltre in mezzo al mare sebbene in custodia al papà. Matthias la rassicura sempre in proposito, dicendole che si prende sempre cura lui delle bambine… e ancora oggi (febbraio 2011) Irina lo definisce 'un buon padre'.

Forse, proprio questo viaggio, a stretto contatto con le figlie, benché non più di una famiglia unita, contribuisce a creare quel naturale scontento tipico dei momenti di distacco dalle persone care e di solitudine forzata, quella di un papà separato e senza affidamento congiunto, trattato da genitore di seconda categoria (dalla legge prima che, eventualmente, dalla moglie). Inoltre, l'esperienza della separazione, a queste condizioni, è per lui tutta una novità.

2011 - A gennaio Irina e Matthias iniziano a parlare di divorzio attraverso uno scambio di mail ed è proprio a fine mese (il 26 gennaio) che arriva la richiesta definitiva di rottura. Da qui parte il progetto, la vicenda ed il viaggio di Matthias e delle che lo conduce in Italia dove, dopo aver comunicato di aver ucciso le figlie, si suicida.

In merito alla separazione e alla richiesta di divorzio va fatta una precisazione non secondaria.

In questi giorni la vita della famiglia Schepp è saltata all’attenzione di pubblico e media: in molti hanno puntato il dito contro Irina, addirittura insinuando a riguardo di una sua relazione passata con un uomo di Bruxelles. Durante la diretta del programma RAI 'Chi l'ha Visto?', la stessa Irina ha smentito queste voci, raccontando la sua versione e verità:

'Vorrei smentire categoricamente una mia eventuale fuga verso Bruxelles, in Belgio, con un amante. Io sono rimasta a Saint-Sulpice, ho traslocato ad agosto e, per minimizzare i traumi delle bambine per la separazione, sono andata a vivere a 10 minuti dalla mia vecchia casa, in un appartamento molto più piccolo nel centro di Saint-Sulpice. Inoltre Matthias ha sempre visto le bambine quanto e come voleva: avevamo stabilito, come tutte le coppie separate, un week-end a testa e, inoltre, lui poteva vederle una sera a settimana, in genere il martedì. Matthias le vedeva anche il mercoledì a pranzo, poi  io le prendevo la sera. Sono sempre stata molto generosa nei suoi confronti.

Persino a Natale lui è stato in barca a vela con dei suoi amici e sono stati via per ben tre settimane ai Caraibi, mentre io ho passato il Natale da sola. Considero di essermi sempre comportata in modo corretto. Quanto allo scambio di mail, tra noi era un modo di comunicare normale: visto che lavorando è più facile scambiarsi una mail che parlare al telefono soprattutto di cose private. Gli ho mandato un’ultima mail pensando che avesse con sé il computer: gli ho scritto che tutto si sarebbe risolto, di tornare indietro, mi sono dimostrata pronta al dialogo'.

Da quanto la vicenda ha portato alla luce, emerge che il rapporto tra Irina e Matthias non si era interrotto dopo la separazione, benché ridimensionato e ridotto al 'prendi e porta le bimbe' come da giudice (o quasi) e alle virtuali emails.  Rispetto a quanto dichiarato (vedi sopra) da Irina va evidenziato che Matthias disponeva di un paio di giorni, si e no, a settimana più un weekend alternato con la moglie che aveva di fisso le bambine con sé... dunque in proporzione disuguale, non alla pari: con questa suddivisione, una settimana si e una no, Matthias poteva vedere le bambine solo 2 volte su 7 giorni.
Malgrado Matthias sia caratterialmente molto introverso, spesso si lascia andare a confidenze, come quando rivela alla moglie che, al corso di danza, dove si recava due volte a settimana, ci sono molte ragazze interessate a lui (anche tra queste amicizie femminili si è indagato per cercare di capire a chi appartenga il cappotto nero trovato in casa di Matthias sul quale ci sono ancora dubbi e incertezze: l’attenzione è rivolta, per il momento, alle testimonianze di chi ha intravisto Alessia e Livia con Katia Iritano, la donna scomparsa in Svizzera nella settimana in cui le bimbe sono pure scomparse, legame tutto da definire).

Va, infine, fatta una importante precisazione - strettamente collegata ai 'nodi cruciali da sciogliere' (vedi sezione 'NODI CRUCIALI' e 'IL DEPISTAGGIO E LA BEFFA' di questo blog): il rapporto Matthias-Irina culmina, in questo triste epilogo, nel suicidio finale di Matthias. Tuttavia, nella generale sarabanda di domande, ipotesi e conclusioni - a volte anche bizzare e assurde - che la mente di chi segue il caso e il comportamento di Matthias generano, c'è chi ha sollevato l'ipotesi di un DEPISTAGGIO e di una CRUDELE, SOFISTICATA BEFFA A TAVOLINO fatta, per rivalsa (o vendetta) da Matthias verso chi gli ha negato la coppia e una famiglia o, quantomeno, quell'affidamento condiviso, sufficiente a mantenersi entro la ragionevolezza (e, peraltro, condizione fondamentale ed equilibrata tra coniugi e genitori, incontestabilmente).

Andrebbero perciò CHIARITE A TUTTI COLORO CHE SEGUONO CON AFFETTO E PENA QUESTO CASO, RESTANDO VICINI ALLA MAMMA IRINA, COMPATIBILMENTE CON QUANTO SIA POSSIBILE RICAVARE DAI MILLE RESTI DELL'UOMO INVESTITO DAL TRENO A CERIGNOLA, LE RISULTANZE DELL'ESAME DEL DNA (L'IDENTITA' E' STATA FISSATA IN BASE ALLE IMPRONTE E ALTRI ELEMENTI), PER POTER ESCLUDERE DEL TUTTO ALMENO L'IPOTESI DELLA BEFFA ASSOLUTA (SE NON QUELLA DI UN DEPISTAGGIO SULLE BAMBINE DI CUI SI E' TACIUTO 'DOVE' SIANO). OSSIA CHE MATTHIAS NON SAREBBE MORTO MA CHISSADOVE  A RIFARSI UNA VITA CON LE BIMBE SOTTRATTE ALLA MADRE! SAREBBE STATO ANCHE POSSIBILE MA NON SENZA TUTTE LE DIFFICOLTA' CHE CIO' COMPORTEREBBE, DOVENDO QUESTO PAPA' ABBANDONARE TUTTO DELLA SUA VITA PRECEDENTE E RIFARSENE UNA NUOVA, PARTENDO DA ZERO.

IN MERITO, VA BEN SOTTOLINEATO E DETTO CHE IL SUPPORTO ALLA MAMMA VA DATO MA NON A SCAPITO DELLA VERITA' E A VANTAGGIO DI FANTASIE, ANCHE SE - SAPPIAMO - LA REALTA' SPESSO SUPERA OGNI IMMAGINAZIONE.
PERTANTO LA PREGHIERA E' QUELLA DI SCIOGLIERE QUESTO E OGNI NODO, DA UN LATO, E , DALL'ALTRO, QUELLO DI NON ANDARE OLTRE QUELLO CHE E' STATA L'INTENZIONE E I FATTI, SPECIE QUANDO NON SI POSSONO CONOSCERE CON CERTEZZA ASSOLUTA. FERMO RESTANDO LA SOTTRAZIONE DELLE BAMBINE SENZA DIRE 'DOVE' SI TROVINO.

ALIMENTARE LA SPERANZA CHE E' L'ULTIMA A MORIRE E' ACCETTABILE, MENO O AFFATTO E' FARLO A SCAPITO DELLA VERITA' E DI UN UOMO, SANO O MALATO CHE SIA (STATO). TUTTE LE OSSERVAZIONI SUL CASO POSSONO ESSERE IDEE  E PISTE DA SEGUIRE MA RISCHIANO ANCHE, A VOLTE, DI CREARE UNA CONFUSIONE, SE BUTTATE LA' E NON RAGIONATE, CHE PUO' NON GIOVARE ALLA SOLUZIONE DEL CASO E AL RITROVAMENTO.