mercoledì 2 marzo 2011

E SE DAVVERO...? (A&L A CERIGNOLA)


E SE DAVVERO ALESSIA E LIVIA FOSSERO ARRIVATE A CERIGNOLA CON MATTHIAS?
Ipotesi scartata da subito, nei giorni a ridosso del suicidio di Schepp, quando ancora, a inizio indagine, regnava la confusione e si era arrivati in ritardo sul suicida che si era preso un vantaggio sulla moglie e sulla polizia ma che si era anche fatto un giro lunghissimo e, apparentemente, senza senso, comunicando, atrocemente, di aver soppresso le figlie.
Nella ricerca di un ago in un pagliaio, in questa  'caccia al tesoro macabra' (come l'ha definita la mamma Irina), però, perchè non riprendere, proprio ora che la pista Svizzera pare essere la più battuta e privilegiata, quella pista presa in considerazione subito ma per poco e in breve esclusa? Ora che siamo in possesso di nuove informazioni ed avvistamenti (italiani) e a mente più fredda?
Una segnalazione di Matthias con le bimbe, il giorno precedente del suicidio o lo stesso, era, infatti, arrivata a ridosso del suicidio alla stazione di Cerignola. Una barista aveva avvistato Schepp descrivendo la sua presenza con le due bimbe nel suo bar. Alcuni articoli erano usciti (e, tra questi, quello del TGCom  qui allegato e linkato, datato 9 febbraio) dando le bambine presenti a Cerignola con il padre proprio prima del suicidio.
  • Perchè, allora, questa pista è stata scartata e la barista non è stata creduta?
  • Perchè, invece, si dovrebbe riconsiderare il tutto, proprio quando la ricerca si concentra, dopo aver setacciato la Corsica e, sommariamente, anche la zona di Cerignola, soprattutto in Svizzera?
Riprendere la pista 'italiana-pugliese' può sembrare assurdo e sbagliato, capovolgendo del tutto l'indagine svizzera, tuttavia, riconsiderando bene la vicenda, non mancano le ragioni per farlo.
Vediamo di rispondere alle due domande, dando anche i perchè:

L'AVVISTAMENTO DELLA BARISTA NON E' STATO GIUDICATO ATTENDIBILE PERCHE':
  • L'esame delle immagini riprese dalla videocamera del bar non aveva mostrato nulla in merito.
  • L'avvistamento di Cerignola - in contrasto FORTE (un papà non porta con sé al ristorante a mangiare due bimbe e le lascia sole e senza pranzo??!!) con quello di VIETRI SUL MARE, al ristorante dove Schepp aveva preso una pizza, da solo, aveva fatto ritenere che le bambine non fossero mai arrivate a Cerignola.
  • Si riteneva improbabile che Schepp avesse trattenuto con sé così a lungo le figlie anzichè sopprimerle subito o prima di arrivare in Puglia o in Svizzera o sul traghetto (ipotesi temuta del mare) o in Corsica.
  • Era stata perlustrata la zona attorno alla stazione di Cerignola ma senza successo (solo tracce di pneumatici compatibili con l'auto di Schepp erano state trovate). Matthias, alla stazione, era stato visto scavalcare un muretto e dirigersi verso un luogo dove, forse, avrebbe potuto fare qualcosa ma nulla di significativo era emerso.

LA PISTA DI CERIGNOLA DOVREBBE ESSERE RIPRESA E RICONSIDERATA PERCHE':
  • La testimonianza della barista appare decisa, sicura, molto descrittiva e in modo convincente (il papà chiede 'toilette, toilette' in francese, domandando il gabinetto per la pipì di Livia (la barista dice che il padre la nomina). Inoltre, la barista aggiunge che il padre avrebbe sollecitato una delle bimbe perchè, altrimenti, avrebbero perso il treno. In altro articolo, però,  si afferma che il padre avrebbe parlato in italiano, non in francese.
  • La testimonianza è a ridosso dei fatti e 'a  memoria fresca', nemmeno di una settimana dopo, di 4-5 giorni dopo. Solo il giorno è incerto, tra 2 e 3 febbraio (probabilmente il 3, visto che il 2 febbraio alle 14.30 Matthias è stato visto a LA SPEZIA).
  • Abbiamo, tra gli altri, 3  avvistamenti italiani - uno a ridosso dei fatti e due più recenti - abbastanza convincenti lungo la costa tirrenica (LA SPEZIA e ben 2, coerenti tra loro, a LIVORNO... il che non è da sottovalutare...) che ci fanno pensare a un padre che si sia voluto portare con sé, anche se paradossalmente, lungo tutto il percorso e fino al suicidio, le figliolette.
  • Il fatto che Schepp abbia voluto trattenere con sé le figlie così a lungo, in un viaggio a doppia faccia (sia verso il suicidio-omicidio? che vissuto o fatto apparire come un viaggio di piacere alle figliolette) non sembra poi così paradossale (anche se a rischio!) , dopo che Mathias aveva assaporato - durante la vacanza ai Caraibi insieme - la bellezza di godersi le bimbe in modo continuativo. In tal senso era stato anche l'sms a Irina dove le aveva detto che le bambine avevano bisogno di più papà e il papà di più delle bambine. Consideriamo pure che questo è stato anche l'ultimo contatto padre-figlie prima di morire!
  • IL CONTRASTO CON L'AVVISTAMENTO DI VIETRI SUL MARE può essere spiegato con il fatto che Schepp può anche aver lasciato le due bimbe, più stanche per il lunghissimo viaggio - una tirata di 3-4 giorni macinando chilometri! - che affamate, a dormire nell'auto chiusa a chiave. Capita, a volte, che i tempi degli adulti e dei bambini non coincidano alla perfezione e, quindi, è l'adulto che li adegua ai propri. Perciò Schepp si sarebbe recato da solo al ristorante.
  • Il fatto che non ci sarebbero riprese della presenza delle bimbe con Schepp può essere dovuto anche al tipo e al tempo del funzionamento delle videocamere installate sul posto. Non è stato precisato se registrino solo Schepp senza bambine oppure nessuno dei due.
Riconsiderate entrambe le ragioni, dell'esclusione e della probabile verità, di questa pista che vorrebbe Matthias, Alessia e Livia a CERIGNOLA, il tutto appare sotto un'ottica diversa e non così da escludere su due piedi.
Rileggiamo quanto la barista del bar 'Fiore' a Cerignola ha dichiarato a pochi giorni dal suicidio di Schepp:
 

"Le gemelline erano a Cerignola"

Una barista in esclusiva a NewsMediaset


"Sono sicura di aver visto le bambine entrare nel mio bar con il padre". Non ha dubbi la titolare del Bar Fiore di Cerignola: Matthias Schepp e le due gemelline erano nel suo locale prima del 3 febbraio, giorno della morte di lui. "L'uomo è entrato nel bar - assicura a NewsMediaset - ha chiamato la bimba Livia. Con l'accento straniero ha chiesto toilette toilette. La bambina è andata in bagno, mentre il papà la aspettava con la sorellina".
Intervistata da Maria Luisa Sgobba per NewsMediaset la donna prosegue nel racconto di quei minuti: "Nell’attesa ho dato un po' d’acqua alla piccola e delle caramelle e quando l’altra bimba è uscita dal bagno ha bevuto nello stesso bicchiere della sorellina”.

La titolare del bar non ricorda esattamente il giorno dell’avvistamento, ma di certo prima di sabato: “Sono sicura - insiste - una bimba indossava un giubbino blu, l’altra viola. E l’uomo ne aveva uno beige”. E ancora: "Avevano fretta, lui diceva a loro: dai, dai, che dobbiamo prendere il treno". La polizia sta visionando le immagini del bar – assicura – ma non abbiamo ancora trovato nulla. Anche io le sto visionando da giorni”.

Si scava a casa del padre in Svizzera

Svolta nelle indagini per capire cosa sia successo alle piccole Alessia e Livia: verso le ore 8,30 di mercoledì infatti due camionette della gendarmeria elvetica sono arrivate di fronte all'abitazione di Matthias Schepp a Saint Sulpice. Dai mezzi sono stati fatti scendere tre cani che cercano eventuali tracce sia in casa, che nel giardino e nel garage. Dopo qualche minuto un gendarme ha preso una pala dal garage e ha cominciato a scavare in giardino.

Le bambine erano sul traghetto

Intanto, il procuratore di Marsiglia, Jascques Dallest, dichiara che Livia e Alessia "erano sul traghetto" per la Corsica insieme al padre. E' quanto risulta da tre testimonianze.


(fonte: TGCom) - 9/2/2011


Se così fosse, dovremmo chiederci a 'quale treno' Matthias facesse riferimento parlando con le bambine e sollecitandole. Forse al treno che, poi, lo ha ucciso? O, piuttosto, ad un altro treno che li avrebbe portati nelle vicinanze (e per quale scopo?). Quella notte del 3 febbraio Schepp l'avrebbe fatta finita ma buttarsi sotto un treno in 3 (bimbe in braccio), pur se fattibile, sarebbe stata una scelta troppo violenta per le bimbe.
E' un'ipotesi quella di Cerignola, non significa aver trovato Alessia e Livia né averle trovate vive, però, potrebbe voler dire capovolgere la 'Svizzera' e scegliere l'Italia, quell'Italia scelta anche da Matthias per la sua fine.... e per quella delle sue piccole? Chissà?! Non escludiamo nulla, però, nemmeno ciò che sembrerebbe più lontano dalla ovvietà 'svizzera'.
Siamo di fronte a una vicenda pazza e a un padre drammaticamente impazzito ma che, forse, ha voluto possedere, tenere in mano  e restare fino all'ultimo con chi ha detto di aver soppresso senza sofferenza.
Torniamo lì a Cerignola e iniziamo dalla fine! Forse Alessia e Livia ci attendono dove non le stiamo cercando più!

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